Verso il
1885 gli italiani si impossessarono di una fascia costiera
dell’Eritrea. Acquisita l'importante città portuale di Massaua
che diviene capitale provvisoria del possedimento italiano, il
controllo si estende nell'entroterra. La costruzione della
ferrovia ebbe inizio nel 1887 da parte dei militari italiani
partendo dal porto di Massaua. I lavori procedettero per
tronconi e si giunse nel 1911 ad Asmara posta a ben 2300 metri
di altitudine e distante 120 Km dal Massaua. In questi 120 Km
gli italiani realizzarono 65 ponti e scavarono 39 gallerie per
realizzare un vero capolavoro di tecnica e di ingegneria.
Specialmente gli ultimi chilometri da Arbaroba ad Asmara il
susseguirsi di gallerie, tornanti elicoidali e ponti appesi alle
pareti rocciose percorrono un tracciato mozzafiato ed il
panorama visto dal finestrino è di rara bellezza. Le prime
locomotive che ci hanno viaggiato, provenivano dalle fabbriche
Breda di Milano ed Ansaldo di Genova, facevano i 35 all’ora.
Dalle officine della Fiat, nel 1934, giunsero ad Asmara due
Littorine con il motore a benzina da 120 cavalli e 50 chilometri
orari di velocità massima. Nel 1935 la ferrovia raggiunse la sua
massima estensione fino a Biscia verso il confine sudanese. Nel
1941 gli inglesi occuparono l’Eritrea dopo avere sconfitto le
truppe italiane a Cheren. La ferrovia tra Agordat e Biscia venne
smantellata ad opera dei britannici. Nel 1952 gli inglesi
lasciano l'Eritrea e questa venne annessa all’Etiopia, ma questa
cosa non sarà mai accettata dagli eritrei. Dal 1962 ci furono
trenta anni di guerra civile per riconquistare l’indipendenza
dell’Eritrea. In questi anni la ferrovia cadde in rovina ed i
servizi terminarono verso la fine degli anni settanta quando
tutta la linea venne smantellata. Nel 1993 l’Eritrea dichiarò
l’indipendenza, il neo presidente Isaias Afewerki pose come
priorità del paese la ricostruzione della ferrovia. La
ricostruzione partì nel 1995 ad opera dei vecchi ferrovieri e
dell’esercito e nel 2004 la linea tra Asmara e Massaua era
completamente riattivata.
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