Raggiungiamo Lima con un lungo volo via
Madrid. Lima è una città caotica attanagliata dal traffico,
dallo smog e dalla nebbia. Il nostro viaggio si svolgerà con un
fuoristrada. Ci dirigiamo a sud lungo la famosa strada
Panamericana. Primo stop a Pisco noto per il cocktail più famoso
del Perù: il “pisco sour”. Questo cocktail ci sarà servito ovunque
durante il nostro viaggio. Da qui prendiamo la barca per la
visita alle isole Ballestas. Questo tratto di mare è ricco di
pesce per cui le isole sono popolate da numerosissimi leoni
marini, pellicani, pinguini e uccelli di ogni tipo. Tornati
sulla costa percorriamo un tratto di deserto costiero
scavalcando le dune col fuoristrada. A Paracas era possibile
vedere la “cattedrale”: un arco di roccia a strapiombo sul mare
simile ad una di una cattedrale. Purtroppo esso è stato
gravemente danneggiato dal terremoto del 2007. Ancora verso sud
sempre attraverso il deserto ci sono le linee di Nazca. Per
vederle è necessario salire su un piccolo aereo. Dall’alto le
figure appaiono in tutto il loro splendore: colibrì, condor,
scimmia, balena, cane…Per facilitare la visione il velivolo
compie continue virate e questo può provocare problemi allo
stomaco…Scesi dall’aereo abbiamo lo stomaco a pezzi ma pensiamo
che ne sia comunque valsa la pena. Ora cominciamo la salita
verso le Ande ed abbandoniamo la costa. Giungiamo ad Arequipa
posta a 2000 metri di altitudine. Viene chiamata la città bianca
per il colore dei suoi edifici. Arequipa è circondata da
numerosi i vulcani alti più di 6000 metri. Il viaggio prosegue
alla volta del lago Titicaca e dai 2000 metri di Arequipa in
poche ore si passano valichi a 5000 metri. Qui incontriamo il
vero Perù. Il cielo è di colore blu intenso l’aria tersa il
paesaggio semidesertico ed ovunque camelidi andini: Lama,
Alpaca, Vigogna e Guanaco. Il volto delle persone è arrossato
dal vento e dal sole che a queste quote brucia e sfigura i
volti. A questa quota camminare è difficile come correre e pochi
passi provocano il fiatone…Negli alberghi si può liberamente bere il “mate de
coca”, una specie di infuso fatto con le foglie di coca che
dovrebbe alleviare i problemi causati dall’altitudine. Il lago
Titicaca posto a 4000 metri di altezza è il lago navigabile più
alto del mondo. Il viaggio prosegue alla volta di Cusco,
l’ombelico del mondo. Qui tutto parla degli Inca, ogni singola
pietra parla di loro e di come i colonizzatori hanno distrutto
questo popolo glorioso. Oramai il fisico si è abituato
all’altitudine per cui la visita alla città ed ai siti
archeologici che la circondano è ora più agevole. Vicino a Cusco
vi sono anche le saline di Maras ed il mercato di Pisac. Ora
dobbiamo entrare nella valle sacra che si percorre col treno
fino ad Aguas Calientes. Da qui pochi chilometri ci separano dal
posto simbolo del Perù: Machu Picchu. Qui il clima è tipicamente
tropicale. Nella notte ha piovuto ed al mattino Machu Picchu era
avvolto dalle nuvole che solo in poche occasioni si sono aperte
e questo mi ha permesso alcuni scatti fotografici inconsueti. Il
ritorno da Cusco a Lima è avvenuto in aereo. E’ impressionante
il decollo da Cusco perché l’aereo deve subito scavalcare le
vette andine che appaiono vicinissime ai finestrini.
Stefano Gazzoli
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